6 settembre 2011

OSTE, VOLUME (#2)


C'è stato un temporale stasera.
Poi ha smesso e dalle nuvole gonfie, grigione e bianche, squarciava fuori un po' di azzurro, il tutto mentre nella parte bassa dello "schermo" il sole tramontava verso il Monte Rosa, con una tonalità arancione più densa del solito, meno pastello, forse che per uscire il sole si era dovuto battere duramente.
In tutto questo lento scorrere di immagini e tempo ho ascoltato questo disco, messo quando ancora stava piovendo e mi è sembrato perfetto. Perchè racchiude dentro di sè una malinconia grigia, atmosfere claustrofofiche da tregenda, odori di pioggia incessante, ma sotto scorza poi alla fine nella voce di Beth Gibbons sgomita anche una solarità sorridente, come uno squarcio di luce calda che fa stare bene.
Disco che ancora oggi sembra scritto nel futuro.
Piaciuto sempre molto.

2 commenti:

Mario ha detto...

mitici portis.. no hanno inventato loro il triphop e i massive attack hanno fatto molto di più.. ma dummy è uno dei miei dischi preferiti top..
bella rece
Mario

Anonimo ha detto...

Mi piacevano molto i Portishead ma sono più solari i MAssive Attack del tipo quando fanno Protection con la cantante degli Everything but the girls...ciao...
Stefy