17 novembre 2006

IL ROMANZO DEL VINO

Il parallelo tra tipologie di esseri umani e vini è abbastanza risaputo.
Ne scrive divertendo Roberto Cipresso, winemaker ed enologo ne "Il romanzo del vino" (edizioni Piemme, pag. 316, € 16,90 ) in un capitoletto purtroppo anche troppo breve, forse un divertissement dell'autore, in cui i tipi di uva assumono le sembianze di persone. Quindi abbiamo i cugini cabernet, il dottor merlot e via leggendo e ammetto che dopo averlo letto ora ho qualche remora a bere lo chardonnay, paragonato ad un tennista biondo un po' fighetto.
Comunque oltre a questo divertente accostamento, è un libro perfetto per chi ha il piacere di saper de-gustare, è scritto con tanta passione, storie ed esperienze dirette, aneddoti raccontati con una scrittura agile e interessante anche per chi non è maniaco del vino. Non è un saggio tecnico, non ci sono decine di nomi di produttori e vini da memorizzare e nessuna scheda degustativa. Non è un romanzo nel senso classico, ma si sviluppa come un documentario su carta, in alcuni punti è anche poetico e certamente vissuto in prima persona.
Tra l'altro regalarlo è un piacere, come dare ad un amico un bicchiere di rosso, naturalmente Brunello (l'autore, oltre alle numerose consulenze, ha una sua azienda a Montalcino e consiglio anche il suo www.robertocipresso.it).
Tornando al paragone tra caratteristiche del vino ed esseri umani mi viene in mente un mio giochino, ovvero dividere tra vino maschio o vino femmina.
Ad esempio la Barbera, troppo facile, è una rubizza ragazza di campagna e il brunello un omone toscano, ma lo champagne è m oppure f o magari fm-minato?
La Falanghina, mmh, abbasta lu nome, evocatore di sensualità femminile.
Si può poi dire austero come un Barolo e ti vedi un nonno, quello che incontri appunto, solo nelle occasioni importanti. E qui mi fermerei, chi vuole può andare avanti e giocare ad abbinare.
Tornando a Roberto Cipresso (e a Giovanni Negri, coautore), mi conceda una chiusura da guida del vino : il suo libro è bellissimo, e il voto è 99/100 (il vino perfetto non esiste e si beve per continuare a cercarlo).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un grande libro, bravo a spingerlo ed a promuoverlo.
Ne consiglio anche VINO AL VINO di Mario Soldati (Mondadori) e IL DIARIO DEL VINO di Massobrio per Rizzoli. Bello il blog, complimenti

Signorina Quiproquo ha detto...

Un post su "La filosofia del vino", buonuomo di un oste, la prego.

Anonimo ha detto...

ma per favore, questo enologo non lo fila più nessuno, si è messo a scrivere dal tempo che ha a disposizione, leggete Mario Soldati che è meglio.