Quando scrivo mi capita di usare le figure retoriche, ma senza premeditazione.
Mi vengono in mente, le scrivo e dopo magari penso "ah, una metafora".
Mi piacciono perchè, se vengono bene, consentono di far volare più in alto una descrizione, suggeriscono più interpretazioni e fanno sembrare più affascinante e meno ordinaria una frase, un concetto, un evento.
Questa volta però non posso barare con la realtà, presumendo di poter rendere qualcosa in modo più intenso grazie alle parole.
Perchè la qual cosa è la più indescrivibile che si possa provare, a parte la nostra nascita e la nostra dipartita che però, per motivi tecnici diversi, non ci è concesso averne memoria.
La prima non ce la ricordiamo proprio e l'altra non saremo più qui per poterla ricordare.
Questa invece la vivi e te la tieni per sempre.
E' nato Giacomo, aka Jack Jack, tre giorni fa.
C'è.
Mi vengono in mente, le scrivo e dopo magari penso "ah, una metafora".
Mi piacciono perchè, se vengono bene, consentono di far volare più in alto una descrizione, suggeriscono più interpretazioni e fanno sembrare più affascinante e meno ordinaria una frase, un concetto, un evento.
Questa volta però non posso barare con la realtà, presumendo di poter rendere qualcosa in modo più intenso grazie alle parole.
Perchè la qual cosa è la più indescrivibile che si possa provare, a parte la nostra nascita e la nostra dipartita che però, per motivi tecnici diversi, non ci è concesso averne memoria.
La prima non ce la ricordiamo proprio e l'altra non saremo più qui per poterla ricordare.
Questa invece la vivi e te la tieni per sempre.
E' nato Giacomo, aka Jack Jack, tre giorni fa.
C'è.