1 febbraio 2011

IL VINO C'ENTRA POCO

Sabato scorso, 29 gennaio, in molte città italiane si sono riunite migliaia di persone, che hanno voluto manifestare una protesta pacifica nei confronti della violazione di diritti e il mancato rispetto delle donne in Italia.
Per non inflazionare il già nutrito stuolo di opinioni, non aggiungerò altro sullo "scandalo" del momento.
Quello a cui, per dover di blog, vorrei alzare un bicchiere di vino simbolico è lo spirito e il profumo diverso che ho colto dai racconti di chi c'era, dalle immagini e dalle parole (purtroppo anche quelle non dette) sui media.
Sono un maschio, ragiono come un maschio per default, ma specifico che condanno tutti gli aspetti noti come "stallonismo" o "machismo", da quello quotidiano, crudo e persino violento, fino alla patinata rappresentazione "a gettone", costruita e sostenuta consapevolmente dallo spettacolo di alcuni programmi televisivi e film "leggeri".
Nella storia noi "maschi", forse perchè ben addestrati dall'antica scala gerarchica e "cameratesca" negli eserciti, abbiamo saputo raggiungere una capacità di aggregazione di gruppo maggiore rispetto alle "femmine". Non è un caso che il potere sia stato gestito nei secoli quasi unicamente dal sesso maschile.
Del resto lo si vede spesso anche nella vita quotidiana e se ne parla tra amici, però notando che negli ultimi anni la capacità aggregativa e di creare complicità tra donne è aumentata moltissimo.
Non intendo far sociologia da osteria e perdermi in ragionamenti personali, in sintesi mi vengono in mente solo alcune parole come consapevolezza, forza e potenzialità.
Alle manifestazioni di sabato, non ho visto le insegne degli eserciti politici e non ho percepito alcuna logica di gerarchia tanto che non mi è venuta la classica domanda (maschile): chi comanda qui?
Non è importante quando in mezzo a tanta gente si vede scorrere un'idea.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Solo un grande grazie per questo post.