2 dicembre 2010

LA NEVE E UN VINO

Quando di notte scende la neve, mi piace osservarla dalla finestra, luci spente e camino acceso.
Mentre guardo mi viene sempre voglia di un bicchiere di vino, non scelto a caso ma uno la cui uva o la cui pianta conosca la neve.
In molte zone vinicole italiane nevica, ma per me la neve si abbina ad un vino della langa piemontese.
I paesaggi di quelle colline sotto la neve sono vedute antiche, hanno la forza delle cose vere; non sono sempre da cartolina, a volte mostrano nebbia, foschia, colori sfumati in bianco nero. Si fanno vedere nel loro splendore interiore solo se le frequenti spesso, come con le persone quando prima si deve entrare in confidenza.

A parte le differenze di vitigni e blasone, quasi ogni vino di langa ha dentro la neve con i valori della pazienza, del silenzio dei vignaioli, del rispetto della natura.
Il vino che ho aperto è un semplice Nebbiolo 2007 della Cooperativa dei Produttori di Barbaresco, bottiglia da fascia media, meno di dieci euro per fare un viaggio, neanche tanto virtuale, in mezzo alle vigne di langa, con i profumi delle rose macerate, i piccoli frutti rossi che sanno di selvatico.
Quando il vino entra in bocca si sente la presa abbastanza vigorosa dei tannini sul palato, ma in pochi secondi e fatta l'abitudine, ecco un senso di freschezza, dato dall'acidità e dalla ancor giovane età del "succo", che ripropone il sapore dei fruttini di sottobosco odorati prima.
Un vino semplice, forse sobrio nella ricchezza dei profumi, ma serio e intimista, come molta gente che vive vicino a quelle vigne.

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