5 dicembre 2006

CANTINA PER NATALE

Manca poco, tempo di fare le scorte prima delle riunioni familiari e non.
A volte non è necessario che l’abbinamento di un vino a un cibo sia studiato come un incastro perfetto. Almeno in famiglia, poche regole, qualche consiglio.
Certo, mai un barolo con il pesce, ma osare è piacevole, soprattutto quando durante le feste vi sono tanti cibi e sapori differenti.
E se poi uno vuol proprio bere quel vino lì, bene, allora il miglior abbinamento è un bicchiere, sempre.
Per cominciare servono bolle, bollicine, fiesta, movida, che sia Champagne o Spumante, le boooolle non possono mancare, anchè perchè furbescamente si avvicinano bene ad un vasto spiegamento di portate. Sarò banale per chi lo sa, ma per favore, no champagne con il dolce!
Le bolle vanno sui salumi affettati (ma anche un rosso trentino o atesino, Sankt Magdalen, Teroldego…), vanno sui crostacei, sull'anguilla e con salmone affumicato (spumante rosè).
Finisco un po' fuori dal classico, abbinando bollicine bianche anche con cotechino e lenticchie (qui la tradizione richiede Bonarda, Barbera, Lambrusco, insomma cibo-territorio-vino).

Quindi, comprare perle di vino per la Festa.
Poi, chi ama i rossi e ha tacchini o similia arrosto direi che può divertirsi con tutte le declinazioni del sangiovese. Chianti e Brunello fin verso qualche raro buon prugnolo del Nobile di Montepulciano (non d’abruzzo, quello a pasqua, con l’agnello).
Perfino quei pochi ma buonissimi “sangiovese di romagna”.
E coi formaggi due strade: la sensuale o la poderosa, ovvero vini passiti /muffati o molossi dal colore rosso granata? Vedete a piacere, per i muffati, spiace dirlo, ma un vero Sauternes francese non ha eguali, ma anche un passito siculo o veneto (no il recioto, quello meglio con i dolci al cioccolato).
Per accoppiare a morte formaggi stagionati con super rossi, beh, Amarone e Sfursat su tutti, come i nonni partigiani, solo per me una gentile concessione con Barbaresco e Barolo (non si preapara il brasato a Natale, quindi...).

Per finire con i dolci natalizi...alt un momento…ma se avete fatto tutto il percorso sopra siete già in gastro-epatoenterologia al reparto urgenze con una flebo novella del 2006, quindi altro che riscoprire l’antico piacere di un moscato dolce , con la sua schiuma dorata e soffice tra le papille, mentre vi sporcate sul petto con lo zucchero a velo del pandoro.

Buoni Acquisti

7 commenti:

Anonimo ha detto...

seguirò i consigli, ma se invece di tacchino avessi un fagiano ripieno?? ciao
grazie

Andrea (l'oste) ha detto...

direi sangiovese grosso, ovvero il Brunello di Montalcino annate 1997, 1999.. poi ma sarebbe giovanissimo il 2001
ciao

Anonimo ha detto...

con il cioccolato leggo su una guida di abbinarlo a vini tipo marsala o vini dolci sardi. E' corretto?? ciao Max

Anonimo ha detto...

sinceramente di Marsala non ne so, sono un oste da vino rosso, ti consiglio infatti un Anghelu Ruju (si scriverà così?) vino da meditazione appunto sardo della Sella & Mosca, o al limite un porto rosso.
Che cioccolato è?

Anonimo ha detto...

Dipende quale Brunello, di che versante lo abbineresti?
Est-ovest-nord-sud

Andrea (l'oste) ha detto...

caro anonimo, ma da noi in osteria è già una festa se capita una bottiglia di brunello dell'annata giusta...sei molto professionale e tecnico, apprezzo. Come sai bene, visto che mi fai la domanda "retorica", i brunelli del versante sud, sud ovest sono più corposi e dal colore acceso, mentre i profumati e longevi del nord hanno il più classico color mattone. Scegli tu, io preferirei uno del nord nord est, de gustibus, ma a linee generali, poi dovremmo vedere che legno è stato usato, se la bottiglia ha almeno una decina d'anni, troppe variabili tecniche ...ciao

Andrea (l'oste) ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.