7 maggio 2011

DELLE SCALE E DEI PUNTEGGI

Oltre al prezzo, pare che per molti vinofili, siano soprattutto i punteggi ad avere importanza nel giudicare un vino.
Riporto qui, su richiesta di un caro amico, una codificazione scherzosa che scrissi qualche tempo fa.

SCALA A CHIOCCIOLA
Utilizzata da quelli che dicono a voce alta il punteggio dopo 6 secondi, poi si incartano, ci ripensano, riconsiderano e a fine commento dicono, comunque e sempre, che quel vino lo hanno bevuto in una forma migliore.

SCALA REALE
dall’inglese Definitive Royal Classification, parte direttamente dai 97 punti e dai 500 € a bottiglia.
La utilizzano gli adoratori del cavatappi di platino con le impronte di Napoleone Orso Capone. Il punteggio e le note sono secretati dallo Stato, anzi dallo status.

SCALA TRINCHETTO
utilizzata dopo la dodicesima bottiglia di amarone (patriglioni, es, sfursat) in 4 persone. E’ una scala che esula dalle banalità poetiche come descrittori e analogie elaborate, quel che conta è l’alcol, la densità e lo sugar. Le valutazioni si misurano in gradi e in lunghezza della risata post sorso.

SCALA MELECCHI
Utilizzata da chi quel vino lo produce, o lo vende o lo commercia o lo specula o ne ha in cantina a bancali e non sa come mazzo piazzarlo. I vini valutati con questa scala hanno sempre qualcosa di positivo.
La misurazione si fa in lotti, più recentemente, in sconti.

SCALANZA
Visioni mistiche e descrittori geneticamente modificati sono la prosa che accompagna il punteggio dato con questa scala. E’ così rivoluzionaria e visionaria che spesso non c’è nemmeno bisogno di averlo bevuto quel determinato vino. Ci si cala, nella parte, s’intende.

SCALAME
Approvata dal sito di Think Oink - http://www.think-oink.com - e utilizzata dai degustatori un po' rustici e materialoni. Si prende un salame di suino e lo si inizia ad affettare mentre si beve la bottiglia. Se finisce prima il salame, il vino è una porcata, viceversa trattasi di un vino da suigno (il sogno del porcello). I toscani che utilizzano questa scala quando giudicano davvero molto buono il vino, usano proferire il commento "la maiala di sù ma'", riferendosi con ammirazione alla vigna e alla terra che lo ha generato.

SCALA ASPETTANDO GUGOL
Utilizzata da chi prima di esprimere e formulare il proprio giudizio, si va a leggere sul motore di ricerca tutte le note e degustazioni presenti online. Solo dopo, darà lo stesso giudizio dato dalla maggioranza e dai critici più autorevoli.

SCALA XKE' CMQ TVTB
Per i degustatori più giovani, usa uno slang moderno e di grande sintesi di comunicazione.
Si avvale di tre semplici termini in uso alla gioventù odierna: "scialla" se il vino è buono, "scazza" se non convince del tutto e "sclera" se non è buono. Per i produttori preferiti viene aggiunta, come fosse una lode, l'espressione "che storia!".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao andrea, l'avevo già letta sul Gambero ma mi ha fatto morì dal ridere ancora...bravooo
Mikele

Anonimo ha detto...

Scalanza è favolosa

Anonimo ha detto...

...clap clap...

Anonimo napoletano ;)

Anonimo ha detto...

Quello della scala a trinchetto sono io :))))