16 gennaio 2011

LIQUIDREAMS #1

Piccoli sogni da ricordare.

E' estate, la luce del sole si specchia sull'asfalto che scorre come una sobria cucitura grigia in mezzo alle collline.
Ovunque ci guardano piene le ordinate miniere di legno vivo, sui cui rami grappoli di pepite hanno maturato quasi il massimo della loro doratura splendente. Ci lasciamo prendere dalla danza dei profumi giovani, i cui nervi desiderano frementi di ballare col nostro palato. La musica sale di intensità, il volume è alto, da festa.
Raggi di fiori, cesti di frutta, donne sorridenti, un panificio che sforna, quel collage di voci straniere con l'accento che fa venire fame di tutto. Sensazione di euforica ed effimera gioia.
Champagne di Paul Dethune.


Di colpo la luce si fa scura, siamo appena scesi in un giardino autunnale, le guance sentono il freddo intorno, l'aria che entra in noi sembra mischiata ad acqua e terra. Ci viene incontro un signore di pelle e capelli chiari, ma buio come un'ombra, non sorride, ci squadra. Chiediamo se ha voglia di raccontarci un po' della sua storia e allora lui rende semplice la leggenda versandoci da bere. Si racconta -e sembra proprio vero- che sappia imprigionare i frutti tenendoli vivi e freschi e di quanto sappia ipnotizzare per lunghi anni tutte le rose delle donne del paese. Quando ha finito, la sua voce ci è entrata nella mente per restarci per sempre, parole essenziali e dirette, accompagnate dai fermi gesti del suo corpo imponente.
Barbaresco di Bruno Giacosa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Come un principiante, io sono sempre alla ricerca online per gli articoli che mi può aiutare. Grazie Wow! Grazie! Ho sempre voluto scrivere nel mio sito qualcosa di simile. Posso prendere parte del tuo post sul mio blog?.

Andrea (l'oste) ha detto...

Grazie a te per i complimenti.
Mi dai il link del tuo blog?
ciao
Andrea