17 dicembre 2006

CARO SANTA CLAUS...

Ho chiesto ad amici, intenditori, enotecari avvinazzati e compagni di forum, di elencarmi i cinque desideri in bottiglia da chiedere al buon vecchio Babbo.
Sono usciti nomi straordinari, mitici, addirittura mitologici. Faccio un elenco dei 15 più citati o comunque più desiderati dal sondaggio, tutti rossi, tranne uno champagne e un vino dolce (è Natale) alcuni hanno anche l'annata prescelta, quelli senza sono divine tutte. Sappiate che se per Natale berrete uno dei nomi che seguono, sarete un po' più vicini al paradiso:

- Sori San Lorenzo Gaja 1967
- Sassicaia 1985 - 1990 - 1995
- Barolo Monfortino 1967 - 1999
- Amarone Dal Forno 1997
- Calvari 1999 - Miani
- Vega Sicilia Unico Riserva Especial
- Brunello Riserva Case Basse 1999 - Soldera
- Saumur Champigny Le Bourg 1988
- Chambertin 1989 - Leroy
- Champagne Krug Clos du Mesnil
- i vini della DRC, Domaine Romaneè Conti
- Chateau Petrus
- Chateau Cheval Blanc
- Chateau d'Yquem
- Barbaresco Giacosa Santo Stefano red label 1990 (è la mia scelta...fosse mai che le renne...)

15 dicembre 2006

PRE NATAL

Non sempre le cene pre-natalizie sono un’evento da schivare.
Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di entrare in un bel film. La location è la bellissima casa di parenti di amici e amori, una perfetta disposizione di stanze e oggetti arredativi, messi senza voler impressionare, direi più con un tono amichevolmente familiare.
C’erano i baci e le risa, i bimbi che giocavano energici ma senza spaccare los marones, anche il cane, ovviamente un labrador da cartolina natalizia, era poco invadente.
C’era, come ho detto, un’atmosfera semplicemente serena. Con parenti che arrivavano, giovani in dolce attesa (pre natal no?) figli, cugini, tutti a salutare la nonna, che da tradizione aveva preparato un patè da stella michelin (mmh…con il fagiano…ma la ricetta? Segreta)

Sono entrato nella cucina e avrei voluto cucinare subito qualcosa, anche un paio di uova e bacon e sedermi a quel tavolo di legno da brunch domenicale, osservando la collezione di sifoni da seltz vintage sugli scaffali.
Poi ecco un altro tavolo pieno di prelibatezze, su tutti il patè suddetto, i salumi, il cappone arrosto, e le torte salate.
Ad un certo punto il padrone di casa dopo che conversavamo da un po’ di vendemmie, vini e via così, mi dice che suo papà conosceva il "vecchio" Gaja e che gli dava il tartufo e le bottiglie di Barbaresco…anzi ci dice "se volete ne apriamo una…se è ancora buona…"
Insomma per farla breve è tornato lì con un Barbaresco Sori Tildin 1974, che dopo una lenta ossigenazione è entrato nei bicchieri e poi nelle nostre papille e poi via in tutta l’anima e noi in lui.
C’erano profumi di cuoio, fiori secchi, liquirizia, e polvere di cannella, tutto armonizzato in un pur fisiologico tramonto, come il suo colore, infatti, aranciato, con guizzi di rosso antico. Più che una traccia olfattiva era un suono, l’eco del vino era una litania: langhe langhe langhe.
In bocca anche se avaro di freschezza era una crema, come le poche parole di un vecchio saggio.

Beh se qualcuno è convinto che sono esagerato io, pensate che la radiosa sposa incinta e il suo solido uomo dopo aver bevuto hanno detto che se sarà bimba potrebbe chiamarsi Gaia.
Tornando alla bottiglia non sono esperto di dialetto langarolo; ma come si dice chapeau?
Tra l’altro poi il benefattore di cotanto vino mi ha detto senza vantarsi che in cantina di Gaja ne ha parecchie, con altri vini francesi, qualche riserva di Biondi Santi e dunque...quando arriva il prossimo Natale?

5 dicembre 2006

CANTINA PER NATALE

Manca poco, tempo di fare le scorte prima delle riunioni familiari e non.
A volte non è necessario che l’abbinamento di un vino a un cibo sia studiato come un incastro perfetto. Almeno in famiglia, poche regole, qualche consiglio.
Certo, mai un barolo con il pesce, ma osare è piacevole, soprattutto quando durante le feste vi sono tanti cibi e sapori differenti.
E se poi uno vuol proprio bere quel vino lì, bene, allora il miglior abbinamento è un bicchiere, sempre.
Per cominciare servono bolle, bollicine, fiesta, movida, che sia Champagne o Spumante, le boooolle non possono mancare, anchè perchè furbescamente si avvicinano bene ad un vasto spiegamento di portate. Sarò banale per chi lo sa, ma per favore, no champagne con il dolce!
Le bolle vanno sui salumi affettati (ma anche un rosso trentino o atesino, Sankt Magdalen, Teroldego…), vanno sui crostacei, sull'anguilla e con salmone affumicato (spumante rosè).
Finisco un po' fuori dal classico, abbinando bollicine bianche anche con cotechino e lenticchie (qui la tradizione richiede Bonarda, Barbera, Lambrusco, insomma cibo-territorio-vino).

Quindi, comprare perle di vino per la Festa.
Poi, chi ama i rossi e ha tacchini o similia arrosto direi che può divertirsi con tutte le declinazioni del sangiovese. Chianti e Brunello fin verso qualche raro buon prugnolo del Nobile di Montepulciano (non d’abruzzo, quello a pasqua, con l’agnello).
Perfino quei pochi ma buonissimi “sangiovese di romagna”.
E coi formaggi due strade: la sensuale o la poderosa, ovvero vini passiti /muffati o molossi dal colore rosso granata? Vedete a piacere, per i muffati, spiace dirlo, ma un vero Sauternes francese non ha eguali, ma anche un passito siculo o veneto (no il recioto, quello meglio con i dolci al cioccolato).
Per accoppiare a morte formaggi stagionati con super rossi, beh, Amarone e Sfursat su tutti, come i nonni partigiani, solo per me una gentile concessione con Barbaresco e Barolo (non si preapara il brasato a Natale, quindi...).

Per finire con i dolci natalizi...alt un momento…ma se avete fatto tutto il percorso sopra siete già in gastro-epatoenterologia al reparto urgenze con una flebo novella del 2006, quindi altro che riscoprire l’antico piacere di un moscato dolce , con la sua schiuma dorata e soffice tra le papille, mentre vi sporcate sul petto con lo zucchero a velo del pandoro.

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