3 febbraio 2012

LEGUMI DI AFFETTO

Ci sta che in un'osteria la filosofia sia quella di pasta e fagioli.
Sentendo però un po' in giro cosa si cucina e che si mangia nelle case di amici e conoscenti e facendo un sondaggio "alla buona" ho notato che i legumi stanno spesso all'ultimo posto tra le materie prime consumate.

Eppure è inverno, fagioli, ceci, lenticchie si prestano per le qualità nutritive ma anche perchè proteggono dal freddo, costano molto meno della carne, fornendo ugualmente proteine e rispetto alla carne i legumi hanno anche meno intensità di produzione, con tutte le manipolazioni che conseguono. Non sono vegetariano, come la ricetta del mio brasato su questo blog testimonia. Ma mi chiedo quale sia il motivo dello scarso appeal dei legumi.
Forse la preparazione non propriamente rapida tra ammollo precedente e cottura, non va d'accordo coi ritmi contemporanei in cui la frase "pronto in solo 5 minuti" guida le nostre abitudini alimentari?
Evitando ogni pippa personale sul piacere di preparare da mangiare con cura e tempo, perchè nelle giornate non sempre il tempo eccede, penso che potrebbe anche essere un fatto di organizzazione.
Esempio: alla sera mettete a bagno i legumi in un pentolone e il giorno seguente nello stesso momento in cui preparate qualcosa di rapido per la cena, basta mettere i legumi a cuocere in un pentolone semplicemente con acqua, sale, un po' di cipolla, aglio e carota. Senza nemmeno curarli molto, solo una giratina ogni tanto, li si lascia a fuoco basso mentre si finisce la "cena rapida".
Due ore scarse, il tempo di un film in dvd ed è sufficiente per cuocere anche i fagioli più consistenti.
Così, prima di andare a dormire, avremo un pentolone di legumi cotti e pronti per essere semplicemente scaldati il giorno successivo, aggiungendo magari solo un po' di pasta o del riso. E andremo a letto con un profumo di buono nella casa. Non è così complicato in fondo e il sapore è indiscutibile, gusti a parte.
Tra l'altro i legumi sono davvero molti, offrono una scelta di sapori vasta, dalla dolcezza elegante dei ceci, alla natura più rustica del fagiolo borlotto o di quelli con l'occhio, fino al sapore quasi esotico di lenticchie rosse e fagioli neri.
Se poi invece di usarli come primo piatto si vogliono abbinare i legumi ad altre materie prime, allora le ricette diventano infinite e assolutamente gustose. Nei miei ricordi più piacevoli ci sono i fagioli al pomodoro mangiati direttamente dalla padella col cucchiaio di legno come faceva Trinità (Terence Hill nei film anni '70) , oppure la più nobile e famosa passatina di ceci con gamberi (idea e ricetta di Fulvio Pierangelini), ma ancora più semplicemente fagioli neri, riso bollito e pollo, arrosto, ovvero uno dei piatti più diffusi in centro america.
Infine, anche se non è l'ultimo dell'anno, lenticchie con maiale, magari sostituendo il grasso cotechino in favore di un filetto o di una lonza servita con metà lenticchie passate e metà intere.
Se invece per caso il problema del consumo di legumi fosse invece legato alla nomea che -per dirla fine- "fanno aria nella pancia", oltre ai trucchi delle nonne tipo mettere una presina di bicarbonato, è sufficiente passare i legumi al passaverdure per non ingerire la buccia, colpevole in gran parte della sgradevole "fiatella".



1 commento:

Anonimo ha detto...

da provare le lenticchie con spinacio e se sembra banale provatelo poi vedrete....