13 novembre 2006

INASPETTATA D'ANNATA


Quando ci capita in mano una bottiglia non più giovane, diciamo con più di 10 anni, si ha subito il dubbio se convenga aprirla e rischiare la delusione o tenerla in cantina anche solo come oggetto decorativo. Personalmente penso che le nostre case siano già così stivate di oggetti inutili che a costo di restarci deluso, io la bottiglia l'apro sempre. Infatti ricordo che tempo fa mi regalarono "avanzi" della cantina di un nonno, una quindicina di bottiglie un po' avanti negli anni; iniziai con alcuni amici l'apertura di tutte, con i dovuti crismi ed attenzioni, pur temendo seriamente di non poterne bere nessuna. Ebbene infatti quasi tutte contenevano un liquido ormai esausto, acetoide e acre tranne una, un Barbaresco 1976 della Prunotto : quel vino era diventato una crema celestiale, ancora integro e bevibile e ci aveva fatto provare un'esperienza nuova ed unica (all'epoca era il 1998 per cui il vino aveva 22 anni!!!) e ripagato delle altre bottiglie "andate a male".
Questa infinita premessa per dire che ieri ho aperto con timore un Cabreo 1993, comprata per pochissimo (16 €) su www.ebay.it. Ero così incerto del contenuto (il livello nel collo della bottiglia era appena sotto la strozzatura, di solito non è un bel segno) da non aver nemmeno pensato a che cibo abbinarle, tipo quando dici vabbè proviamo ad aprirla ma....
Invece...era perfetta ancora nella fase ascendente (un giorno parleremo della vita di un vino) con un colore appena appena aranciato sui bordi ma che sapore, che profumi che felicità berlo.
E così con L. ce lo siamo degustato, senza nemmeno un pranzo in tavola, giusto un pezzetto di Reblochon (formaggio francese straordinario sembra come il figlio di Camenbert e Taleggio) e un paio di crostini con pasta di salame. Bellissimo pranzo domenicale. Con la miglior nasina che conosco.

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