5 gennaio 2010

RACCONTAMI IL VINO

Parlare e raccontare il vino non è facile. Un conto è quando si è tra appassionati/iniziati/maniaci, non mancano appigli e modi di passare il tempo parlando.
Il punto cruciale è riuscire a trasferire, a far passare il perchè di questa passione così viscerale a chi non ne è (ancora) rapito. Ricordo, nella discreta commedia "Sideways" il momento in cui Virginia Madsen-Maya spiega allo sfigatissimo Miles perchè è tanto innamorata del vino. A parte la bellezza dell'attrice, in quel dialogo, gli autori hanno centrato alcune sensazioni molto belle, rendendo chiari alcuni sintomi della vinomania. A parte tutte le considerazioni anche poetiche, la frase che riporto all'attenzione è quella che dice alla fine del suo outing: "..e poi, cazzo, il gusto, quanto è buono!".
Ecco, parlare di vino è bello, come una sfida con il pensiero per rendere visibili e gustabili attraverso metafore o paralleli, le sensazioni che il liquido provoca.
Nulla è esemplificativo quanto dare vita al rito della scelta, della stappatura e dell'ascolto del vino.
Intento di queste pagine è parlarne e scriverne perchè questo esercizio possa ricordare, nei momenti di totale sobrietà, quanto piacere abbiamo la fortuna di aver provato.

4 gennaio 2010

OSTE, VOLUME

Con questo nuovo anno mi piacerebbe raccontare ogni tanto i dischi che mi sono piaciuti maggiormente e che in qualche modo si possono accostare ereticamente ad un dato vino. Magari non quelli più recenti, anche se di buona musica ne esce ancora tanta. Preciso che per me buona musica non significa di un genere unico e solo quello. Certo, amo come tutti una tipologia di musica in particolare, nel mio profilo sono indicati i nomi degli artisti sono rock, blues, jazz...
Nella mia vita la musica è sempre stata presente e fondamentale.

Per inaugurare questo minispazio, non scelgo un disco famoso, nè uno assoluto per fare effetto (anche se London Calling dei Clash...).
qualcosa che abbia un suono anche da osteria, magari non proprio casereccia, date latitudo et longitudo. Non è nemmeno il mio disco preferito di questo artista, ma è un gran bell'ascoltare, parte dal cuban sound c'è dentro tanto mix di suoni e fonti musicali che è impossibile annoiarsi.
Insomma MAMBO SINUENDO - Ry Cooder/Manuel Galban



Non sono capace e nemmeno mi piace analizzare professionalmente i dischi canzone per canzone, quindi mi piace cercare di capire l'atmosfera, se è un progetto o una marchetta, se chi ha suonato ci ha messo talento, ma anche anima, passione.
Nei lavori di Ry Cooder è impossibile non trovare la serietà di chi suona perchè innamorato della musica. Di tutta la musica. E nei suoi dischi si sente. Certo, è diventato famoso per "Buena Vista Social Club", e questo disco ne è un ideale sviluppo. Ma Ry Cooder, superbo chitarrista e molto altro, ha sempre esplorato, mantenendo la sua personalità a gestione, direzione, ma mai prevaricando il genere "sperimentato". Mambo Sinuendo è un divertimento allegro, pieno di colori e di quello spleen caraibico che sa trasformare, in una frazione di secondo, una ruga in un sorriso. Denso e leggero, equilibrio rarissimo da trovare.

Musicalmente c'è molto da ballare, anche all'antica, progetto tutto strumentale, atmosfera da Club de Fiestas, con qualche omaggio chitarristico (lo stile usato in Patricia ricorda Chet Atkins). I balli e i generi musicali della tradizione centro americana ci sono quasi tutti. E' un viaggio su un treno in festa, un matrimonio (Bodas de oro) festoso, con dentro qualche storia di vita vera e qualche amore intenso (La luna en tu mirada). Se fosse un vino sarebbe uno Rioja, per quell'anima antica che ha nel frutto e quella grande eleganza aromatica che sbuffa sempre un po' di profumi di mare.
Vamos a la fiesta amigos.

2 gennaio 2010

INIZIANO GLI ANNI '10


Ogni anno le speranze e gli auguri sono di rito, per ognuno di noi e per le persone care. A chi l'anno passato ha riservato amarezze, spero che queste possano trasformarsi in zucchero e a chi invece è stato beneficiato di un ottima annata, che possa replicarla migliorandola se possibile.
Poi è vero che guardandosi attorno nel mondo, si tema di guardare troppo in piccolo, con questi auspici e di essere un po' ingenui, incoscienti, e ottimisti.
Il modesto obbiettivo di questo spazio è proprio quello di far passare qualche minuto senza troppi pensieri pesanti, in compagnia virtuale di ciò che regala (beh, il vino costicchia) piacere alla vita. Speriamo che il nuovo decennio che andiamo ad iniziare porti tante annate regolari, verrebbe meglio il vino e vorrebbe dire anche un pianeta in salute e abitanti più saggi.


Bentrovati a tutti e buon 2010.